sabato 28 aprile 2012

Memoria (1919)


Sulla valle del Nis splende una falce di luna pallida e maligna.
Tra la putrida vegetazione, al di sotto del pericolosissimo albero d’upas, si scorgono resti di una civiltà dimenticata. Colonne spezzate, ruderi di pietra e tracce di pavimentazioni.
Su alberi giganteschi balzano piccole scimmie.
Nella parte più bassa della valle scorre il fiume Than dalle acque limacciose. Esso nasce e si perde in grotte sotterranee ed il Demone della Vale ignora perché le sue acque siano rosse.

Questi chiese al Genio dei Raggi di Luna a quale antica civiltà appartenessero quei resti.
Egli non ricorda bene ma sa che quelle creature somigliavano alle acque del fiume Than che nessuno potrà mai spiegare. Le loro imprese durarono un attimo ma il loro aspetto era simile a quello delle piccole scimmie.
In nome della razza però gli è rimasto impresso per via dell’assonanza con nome del fiume (Than - Man). Si chiamavano uomini.

Il Genio tornò sulla falce di luna mentre il Demone rimase pensieroso a fissare una piccola scimmia appollaiata su di un albero che cresceva in un cortile devastato.


NOTA. Uno dei così detti “prose poems”, firmato con lo pseudonimo di Lewis Theobald

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