1950 Chicago. Vige la legge sul Proibizionismo.
La Sala da BilIardo di Sheehan, luogo malsano in cui si
spacciavano liquori e narcotici, era un luogo decadente, sempre impestato da
fumo di sigari ed odori insalubri. Meta di molti avventori notturni in cerca di
trasgressione.
Un misterioso individuo soprannominato Ex Barone veniva
spesso in questo luogo. Un barbone dal passato oscuro e dal comportamento ambiguo.
Solitamente innocuo, si prestava ai lavori più umili per ottenere in cambio la
sua dose di whiskey e hashish. Parlava poco ma dai suoi modi s’intuiva che la
sua provenienza non erano i bassifondi. Si credeva che un tempo fosse stato uno
scrittore o un professore ed ogni tanto si soffermava a guardare una vecchia
foto che ritraeva una nobildonna. Il suo carattere mite e schivo, però,
lasciava il posto ad una inspiegabile aggressività ogni qual volta che un nuovo
avventore, specie se giovane, si presentava nel locale con l’intento di
sperimentare per curiosità i nuovi piaceri proibiti.
Uno di questi casi avvenne quando si presentò da Sheehan il
giovane Alfred Trever. Egli veniva da un ottima famiglia della piccola città di
Appleton, Wisconsin dove frequentava il Lawrence College. Il padre Karl era
avvocato mentre la madre, Eleanor Wing, era una stimata poetessa.
La College era membro della confraternita “Tappa Tappa Keg”
dove aveva conosciuto i vizzi e le trasgressioni e adesso voleva andare oltre,
a dispetto dei rigidi insegnamenti da parte della madre che da giovane aveva vissuto
una spiacevole disavventura con un suo ex fidanzato.
Questi era Galpin, giovane di talento di Appleton. Per i
suoi meriti aveva ottenuto una cattedra al Lawrence College, ma ben presto a
causa del vizio dell’alcol dovette trasferirsi a New York dove ottenne nuovi
onori come scrittore e oratore specializzato in belles lettres. Scrisse appassionate
difese di Villon, Poe, Verlaine e Oscar Wilde. La collaborazione con un certo “Colsole
Hasting”, produttore teatrale e cinematografico, segnò il suo definitivo
declino quando questi sparì dalla scena lasciando Galpin sul lastrico. La fidanzata
lo lasciò sposando Karl Trever, ma per l’affetto che ancora la legava ad egli battezzò
il figlio col suo nome.
Pete Schultz, “recluta-pivelli” del locale di Sheehan, fece
accomodare il giovane. Mentre questi si presentava spiegando la proprietario
quali fossero le sue intenzioni, Ex Barone era intento a pulire i pavimenti con
uno strofinaccio. Non appena vennero nominati Appleton, Lawrence ed infine Wing,
il vagabondo trasalì. Gettò scopa e strofinaccio e quasi avventandosi sul
giovane gli intimò di non commettere un errore così stupido. Il giovane lo
scacciò infastidito mentre Sheehan ed altri intervennero nel battibecco che si
stava istaurando. Scoppiò una lite furibonda che fu sedata solo dall’intervento
di due poliziotti che dovendo ricorrere alle maniere forti per fermare l’ira
del misterioso barbone, lo riempirono di percosse fino ad ucciderlo.
Quando il cadavere fu condotto via cadde dalla sua tasca un
pezzetto di stoffa. Trevor trasalì, quando trovando una vecchia foto avvolta
nella stoffa si rese conto che la donna in essa ritratta era sua madre.
Racconto scritto come risposta all’amico – corrispondente Alfred
Galping il quale aveva raccontato che il giorno prima che entrasse in vigore il
Proibizionismo, avesse comprato una bottiglia di whiskey e una di Porto per
andarsele a godere nei boschi intorno ad Appleton.
Lovecraft che aborriva l’alcool concludeva il racconto con
un messaggio rivolto a Galpin:
“Adesso farai il bravo?”