domenica 19 giugno 2011

Ibid (1928)

Racconta delle vicissitudini del teschio di Caio Anicio Magno Furio Camillo Emiliano Cornelio Valerio Pompeo Giulio Ibido, critico e biografo nato nel 486 e autore delle Vite dei Poeti.
Dopo la sua morte il suo teschio-reliquia-calice passò in mani diverse fino a giungere nella Nuova Inghilterra (prima Salem, Providence poi Milwaukee sulle sponde del lago Michigan).
Infine per caso finì in una tana di un cane della prateria e li rimase mentre la città si sviluppò sopra di esso.
Fin quando una notte un forte terremoto sventrò il suolo trasformando l’ex-prateria in un altopiano. All’alba in mezzo alla strada riapparve il cranio di Ibid.

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